Mobile di Pierre Rigal. La balistica dei souvenir sospesi
È una figura in papillon e camicia che sta tra la surrealtà quotidiana cara a Jacques Tati e l’artigianalità visionaria dei primi lavori di Michel Gondry (ripensiamo a “L’arte del sogno”), quella che...
View ArticleSe piace è lecito. L’Aminta di Brinchi e Spanò
Per chi non se la ricordasse dai tempi della scuola, “Aminta” è una favola pastorale scritta da Torquato Tasso nel 1573 per essere rappresentata in forma teatrale. La vicenda, orchestrata dal dio...
View ArticleAssassina. La magia senza tempo di Vetrano e Randisi per i fantasmi di Scaldati
Come può la più alta e venerabile “tradizione” attoriale negoziare la sua sopravvivenza e la sua necessaria permanenza nel confuso presente teatrale? “Assassina” ne è esempio massimo. Lo spettacolo che...
View ArticleXebeche, la lunga sequenza in bianco e nero di Gruppo Nanou
All’interno di Fuori Programma, la rassegna estiva che il Teatro Vascello, con la collaborazione di Valentina Marini, ha dedicato nel mese di luglio alla danza contemporanea, è arrivato per la prima...
View ArticleRegole senza patria. Il Belgio di Jan Fabre
Dopo il debutto italiano all’interno del Napoli Teatro Festival è arrivato in questa stagione a Roma, all’interno di Romaeuropa Festival, l’ultimo lavoro di Jan Fabre, “Belgian Rules/Belgium Rules”, a...
View ArticleHamletmachine di Bob Wilson, la macchina della disillusione
A trent’anni dalla prima tedesca, e a quaranta dalla prima stesura del testo di Heiner Müller, torna a Roma “Hamletmachine” di Robert Wilson, affidato in scena ai performer dell’Accademia Nazionale...
View ArticleBurrows & Fargion: il rigore senza vincolo di mandato
Nelle Grandi Pianure pensate da Michele Di Stefano per esplorare, nella capitale, gli spazi sconfinati della danza contemporanea, si può danzare anche da seduti. Far muovere la voce e conservare in...
View ArticleMenoventi e il potere di non essere Docile
La vita è da intendersi come una lotta o come una lotteria? Nessuna delle due probabilmente. Certo è che siamo messi in gioco, o forse sarebbe meglio dire: giocati, impigliati in una vicendevole rete...
View ArticleAvalanche. Ricordiamo tutto ma non abbiamo memoria
Quando entriamo nella sala del Teatro India che ospita “Avalanche”, Marco D’Agostin e Teresa Silva sono già in azione all’interno di una scena vuota, rischiarata gradualmente da una luce che ricorda...
View ArticleEndgame: Giacomo Verde
Di un’emozione interrotta, portata alla sue estreme conseguenze, vissuta fino in fondo. Di domande mai poste. Un omaggio e un saluto. Cosa può l’arte? Cosa vuole? Letteratura+malattia= malattia, diceva...
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